Lavanda vera
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Lavanda vera

Lavanda vera

informazioni botaniche e scientifiche

  • Informazioni botaniche
  • Habitat
  • Componenti Principali
  • Droga
  • Tempo Balsamico

Modalità d'uso e controindicazioni

  • Proprietà
  • Impieghi Terapeutici
  • Come si usa
  • Controindicazioni

usi popolari, miti e meditazione 

  • Storia miti e tradizioni
  • Corrispondenza Astrologica 
  • Verba et Herba
  • Meditazione Associata

Lavanda vera

Informazioni botaniche e scientifiche 

Nome comune: 

Lavanda

Nome Scientifico:

Lavandula angustifolia Miller / Lavanda officinalis Chaix / Lavanda vera DC.

Famiglia:

Lamiaceae

Nomi popolari 

ispigula, lavanda vera, saponella, spica di Francia, spicanardo, spigo de san Giovanni, spigo nardo, spigoncia.

Nomi Stranieri:

  • (Eng) Lavender
  • (Fra) Lavande varie
  • (Ger) Lavendel
  • (Esp) Lavanda fina

Descrizione Botanica

Portamento: piante alte mezzo metro o poco più, ramose con fusti fioriferi quadrangolari eretti.

Foglie: piccole e lineari, inizialmente coperte di peluria e poi glabre.

Fiori: piccoli, di colore violetto e riuniti in spighe portate da steli privi di foglie.

Della lavanda esistono molte varietà, come ad esempio la Lavandula latifolia e il “Lavandino” che è una specie ibrida tra la angustifolia e la latifolia. La composizione el ’aspetto delle diverse varietà differiscono, come pure le qualità e il rendimento dell’olio essenziale estratto dalle piante. La Lavandula angustifolia si caratterizza per un profumo più dolce e erbaceo, leggermente fruttato rispetto ad esempio ai toni più canforati del “Lavandino”. La varietà angustifolia inoltre è indicata per l’uso alimentare in infusi,
dolci, ecc.

Frutti: un achenio trigonale

Habitat

pianta presente in tutto il bacino del Mediterraneo fino ai 1300 metri

Componenti principali

Olio essenziale: principalmente acetato di linalile, linalolo, cineolo e canfora. La composizione dell’olio essenziale è molto variabile, a seconda dell’area geografica in cui la pianta è coltivata.

Flavonoidi

Cumarine

Triterpeni

Tannini

Principi amari

Fitosteroli

Droga ( Parte utilizzata )

cime fiorite

Tempo Balsamico

per la lavanda si devono distinguere due tempi opportuni per la raccolta, a
seconda dell’uso che si vuole ottenere dalla pianta.

Per uso alimentare: le sommità fiorite si raccolgono prima della completa
fioritura recidendole a 20 cm di altezza e si mettono poi a seccare in mazzetti
in un luogo aerato ed ombreggiato. Dopodiché possono essere sgranate in modo da
ottenere solo i fiori ed eliminare il fusticino.

Per la produzione di olio essenziale: il momento ideale per la raccolta è
quello di osservare la presenza di api nel lavandeto, quando si riduce è il
momento giusto.

Lavanda vera

Modalità d'uso e controindicazioni 

Proprietà

FIORI

I fiori di lavanda sono stati utilizzati tradizionalmente per migliaia di
anni. Un infuso di fiori in acqua calda è stato uno dei primi metodi di
utilizzo ed era impiegato per molti disturbi. Nell’Ottocento i fiori erano
considerati utili nei disturbi “dei nervi e della testa”. Nel Novecento i
medici li utilizzavano come stimolanti in caso di svenimenti e come rimedi per
trattare “problemi d’isteria e condizioni nervose”.

Oggi
si riconoscono alla lavanda proprietà rilassanti,
sedative, antisettiche delle vie respiratorie, calmanti degli spasmi e dei
dolori ai visceri interni (azione spasmolitica). Inoltre contrasta la
formazione di gonfiori e fermentazioni intestinali (azione carminativa), è diuretica
e disinfettante delle vie urinarie

OLIO ESSENZIALE

Potremmo scrivere un libro intero sull’impiego di questo pregiato prodotto
della distillazione della lavanda; ci limitiamo a elencare gli aspetti più
rilevanti, sottolineando che sono riferiti alla varietà angustifolia e che
quindi non sempre possono essere estesi alle altre varietà.

La letteratura scientifica riconosce all’olio essenziale di Lavanda
angustifolia tre azioni: neurolettica, antimicrobica e insetticida.

Attività sul sistema nervoso centrale

L’olio essenziale ha mostrato, in studi effettuati su esseri umani, la
capacità di modificare alcuni parametri dell’attività elettrica del cervello,
modificazione che è stata interpretata dagli autori come un’azione di tipo
rilassante. È sedativo sia negli animali che nell’uomo.

Inoltre nel 60% dei pazienti sofferenti di demenza grave, l’olio
essenziale di lavanda ha portato un miglioramento.

Azione antimicrobica

L’olio essenziale di lavanda blocca la proliferazione di batteri. Per uso
interno inoltre è stata osservata una positiva attività battericida sui batteri
“cattivi” del nostro intestino, responsabili di un ampio gruppo di disturbi
noti con il termine di disbiosi.

Azione insetticida

Ad alte concentrazioni, uccide le larve di alcune varietà di zanzare

impieghi terapeutici

Uso interno: per migliorare la digestione, alleviare lo stress, conciliare
il sonno, ridurre l’iperattività.

Uso esterno in forma di olio essenziale o acqua aromatica

In aroma terapia vige un detto: “quando non sai che olio essenziale usare,
prendi quello di Lavandula angustifolia”. La fruibilità dell’olio essenziale
infatti è vastissima. Si consiglia per alleviare le tensioni muscolari, anche
del cuoio capelluto; dopo trattamenti chimici, per contrastare la caduta dei
capelli, in presenza di acne. È efficace per risolvere tendiniti, artriti,
sciatica, reumatismi; agevola il drenaggio linfatico; se massaggiata sulle
tempie allevia il mal di testa. Allontana le zanzare e risolve il dopo puntura.
Due gocce di olio essenziale sul cuscino conciliano il sonno.

A livello sottile infonde purezza, calma, chiarezza, pazienza. Aiuta a
digerire le emozioni, a vincere la paura. Ripulisce l’aura e purifica
energeticamente gli ambienti.

Come si usa

Infuso: mettere un cucchiaio di erba secca in una tazza di acqua bollente e
lasciare riposare per 10 minuti. Filtrare e bere 2/3 tazze al giorno. Si abbina
bene ai fiori di camomilla che ne addolciscono il sapore.

Olio essenziale

PELLE

Poche gocce nell’acqua da bagno riducono il prurito in caso di eczema o
dermatite. Nel massaggio e nelle applicazioni locali si usa su scottature,
abrasioni, foruncoli, Herpes labiale. Con l’olio essenziale di lavanda possiamo
trattare scottature da ferro da stiro o da piccoli incidenti in cucina.

SISTEMA RESPIRATORIO poche gocce nell’acqua da bagno o attraverso suffumigi
aiutano a ridurre congestioni nasali e bronchiali

SISTEMA NERVOSO: l’OE di lavanda o l’acqua aromatica possono essere
utilizzati in diffusori, vaporizzatori, vaschette del termosifone per creare un
ambiente rilassante, alleviare lo stress, l’ansia, la depressione, la tensione
premestruale.

L’olio essenziale e l’acqua aromatica sono inoltre ampiamente utilizzati in
profumeria per acque di colonia e saponi.

Controindicazioni

sconsigliata in gravidanza, allattamento e nei soggetti con ipersensibilità
individuale alla pianta. L’olio essenziale va utilizzato per uso interno solo
sotto consiglio di un esperto. L’olio essenziale per uso esterno non va mai
utilizzato puro, bensì miscelato con un olio vegetale

Lavanda vera

Usi popolari, miti
e leggende

Storia, miti e tradizioni

Il nome “lavanda” deriva dal gerundio latino del verbo “lavare” per
l’utilizzo che se ne faceva per detergere e purificare il corpo.

Gli Egizi utilizzavano la pianta per preparare degli unguenti per il corpo e
la impiegavano nell’olio delle lucerne che illuminavano i luoghi di culto e per
il rito dell’imbalsamazione delle mummie. La leggenda narra che la tomba di
Tutankhamen fosse piena di vasi contenenti degli unguenti con la lavanda e che,
al momento dell’apertura, la tomba profumasse ancora dopo 3000 anni.

Nella mitologia greca la lavanda era dedicata a Ecate, madre di Circe e
Medea e dea lunare assai misteriosa e protettrice delle maghe e degli indovini.

Sembrerebbe che antichi greci identificassero la lavanda con il nome di
Nardo per la sua origine dalla città siriana Naarda. Il nardo è una pianta di
origine orientale utilizzato dalla Maddalena per ungere i piedi di Cristo.

Secondo un’antica fiaba la pianta di lavanda sarebbe nata dalle lacrime di
una fata che bagnarono l’assetata terra di Provenza.

Nella tradizione persiana invece si dice che la lavanda, in una notte di
luna piena, sia stata lasciata sulla terra dagli dei per accogliere in cielo
l’amore impossibile sulla terra di Lavy, la figlia del sultano, con il giovane
Nibis, suo maestro di astronomia e botanica.

Corrispondenza astrologica-planetaria

Astrologicamente la Lavanda è una pianta associata alla Luna e a Mercurio.

La Luna ha un effetto mitigante; Mercurio è il pianeta della comunicazione.

Dal punto di vista lunare è un analgesico calmante
dell’eccitabilità cerebro spinale e un coadiuvante della digestione.

Per quanto riguarda la funzionalità mercurina, combatte
efficacemente le affezioni delle vie respiratorie, quindi si usa con successo
nei casi di asma, di tossi convulsive, di bronchiti ed anche tubercolosi.

Verba et herba

Ogni pianta (herba) agisce a livello
fisico ma anche su un piano sottile, vibrazionale. Da questo punto di vista,
per esaltare il positivo flusso armonico generato dall’assunzione della parte
vegetale, in forma di rimedio, si può valutare di ripetere a voce alta o
silenziosamente una frase di potenziamento o un mantra (verba) che
rendono il nostro sistema più ricettivo ad accogliere le benefiche proprietà
della pianta. La somministrazione diventa così non solo un rito del benessere,
ma anche uno spazio di auto osservazione e rilascio emotivo. 

Verba per la Lavanda: “Accolgo la mia ombra, invento una danza con le
mie emozioni, onoro la mia sofferenza, colmo il vuoto con la mia Verità
interiore. Sono capace di viaggiare da fuori a dentro me stess@”

Meditazione associata alla pianta

Meditazione per la mente neutra

Questa meditazione è tratta dalla tradizione del Kundalini Yoga e sviluppa la nostra
capacità spegnere il brusio della mente, mettendoci in comunicazione con il
nostro Sé, lo spirito guida che anima la nostra realizzazione.

Postura: siedi con la schiena diritta e porta le mani in grembo con i palmi rivolti verso l’alto. La mano destra è rilassata sopra la mano sinistra. Le punte dei pollici possono
toccarsi o meno.

Elimina tutta la tensione in ogni parte del corpo. Chiudi gli occhi. Immagina di
vederti sedut@ in pace e pien@ di radiosità. Poi gradualmente lascia che la tua energia si raccolga come un flusso nel punto tra le sopracciglia, al centro della fronte.

Respiro: lascia che il respiro si regoli in modo meditativo lento, quasi sospeso.

Focus mentale e mantra: concentrati senza sforzo nel punto tra le sopracciglia e
vibra mentalmente in un solo tono, come se tagliassi il suono, proiettando
distintamente ogni sillaba: Wha-hay Gu-roo (/ua-he-ghuru/). Invoca il sé
superiore e continua ad andare costantemente attraverso tutte le barriere.
Lascia andare e lascia fare all’Universo.

Traduzione del mantra: Wha Hay Guroo significa identità infinita, dall'oscurità alla luce.

Tempo: 3-7-11 minuti fino a un massimo di 31 minuti a sessione

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