Escolzia
Escolzia

Escolzia

informazioni botaniche e scientifiche

  • Informazioni botaniche
  • Habitat
  • Componenti Principali
  • Droga
  • Tempo Balsamico

Modalità d'uso e controindicazioni

  • Proprietà
  • Impieghi Terapeutici
  • Come si usa
  • Controindicazioni

usi popolari, miti e meditazione 

  • Storia miti e tradizioni
  • Corrispondenza Astrologica 
  • Verba et Herba
  • Meditazione Associata

Escolzia

Informazioni botaniche e scientifiche 

Nome comune: 

Escolzia

Nome Scientifico:

Eschscholtzia californica Chamisson

Famiglia:

Papaveraceae

Nomi popolari 

Papavero californiano, Papavero della California, pianta del sonno ristoratore

Nomi Stranieri:

  • (Eng) California poppy, Eschscholtzia

  • (Fra) Pivot de Californie

  • (Ger) Kalifornischer Mohn

  • (Esp) Amapola de California

Descrizione Botanica

Portamento: pianta erbacea perenne, con fusti di 20-60 cm, priva di lattice

Foglie: alterne, ternato-divise, a segmenti lineari

Fiori: solitari, attinomorfi con 4 petali aranciati o gialli e sepali saldati in un cappuccio

Frutti: capsula lineare deiscente a 2 valve.

Il suo colore ci porta l'allegria e il calore dell'estate. È un fiore fragile, morbidissimo e soffice proprio come i nostri sogni più belli.

Habitat

Questo papavero, come si intuisce dal suo nome botanico, è originario della California dove si sviluppa in vaste estensioni sulle dune costiere, ma anche nelle pianure e ai margini del deserto. Si è naturalizzata nelle nostre zone dove viene riprodotta per semina e utilizzata a fini ornamentali.

Componenti principali

Alcaloidi benzilisochinolinici e bezofenantridinici (escholtzina, ecolina, protopina, ecc.), flavonoidi (rutina), xantine (escholziaxantina).

La Protopina è uno degli alcaloidi più disponibili in natura, in quanto ampiamente distribuita tra i membri delle famiglie di piante Berberidaceae, Ranunculaceae, Rutaceae, Fumariaceae e Papaveracee.

Diversi studi ne hanno mostrato gli effetti vasodilatatori, anticolinergici (che portano a un
rilassamento della muscolatura liscia, soprattutto a livello della pelvi) e GABAergici (effetto rilassante e anti-nocicettivo). L’attività GABA-ergica, in particolare, è particolarmente interessante per la funzione antidolorifica e rilassante.

Droga ( Parte utilizzata )

La droga è costituita dalla pianta intera e dalla radice.

Tempo Balsamico

Aprile-Luglio

Escolzia

Modalità d'uso e controindicazioni 

Proprietà

Sedative e leggermente ipnotiche

impieghi terapeutici

In tutte le condizioni in cui si cerca un maggiore rilassamento, l’Escolzia è un ottimo rimedio. In particolare quando lo stress o l’eccesso di stanchezza si manifesta dando disordini alla digestione o al transito intestinale. Escolzia è molto consigliata inoltre per favorire l’addormentamento e contrastare l’insonnia o il sonno non riposante. Si può altresì assumere per alleviare il mal di testa o le emicranie causate da stress. Infine, ma non da ultimo, Escolzia va considerata per alleviare i movimenti involontari causati da malattie neurologiche come il Parkinson.

Come si usa

Infuso: un cucchiaino da caffè (circa 3g) in una tazza di acqua calda da lasciare in infusione per 10-15 minuti. Bere 1-2 tazze alla sera.

Tintura Madre (Soluzione Idroalcolica): 60 gocce, diluite in mezzo bicchiere d’acqua, 2 volte al giorno, dopo cena e prima di andare a dormire o in caso di risveglio.

Controindicazioni

Per l’assenza di sufficienti dati clinici ne viene sconsigliato l’uso in gravidanza e durante l’allattamento. Gli alcaloidi dell’Escolzia hanno proprietà narcotiche più deboli rispetto a morfina e codeina, di conseguenza sono considerati irrilevanti gli effetti collaterali. Si sconsiglia comunque, come per tutte le piante, l’assunzione contemporanea con farmaci ad attività simile e quindi sedativo-ipnotica ed antidepressiva per evitare un effetto troppo sedativo non desiderato

Escolzia

Usi popolari, miti
e leggende

Storia, miti e tradizioni

Nel codice etico dei Nativi si legge: "La Natura non è per te, è una parte di te. Fa parte della tua famiglia terrena".

Questo papavero fu raccolto per la prima volta vicino a San Francisco da Adalberto Chamisso che volle dedicare questa scoperta al compagno di viaggio e capo della spedizione scientifica, che ebbe luogo in America nei primi anni del XIX° secolo, J.F. Eschscholtz, botanico ed entomologo russo.

Secondo la leggenda, i primi esploratori spagnoli tornati in patria raccontarono di una pianta chiamata “coppa d’oro” che colorava le colline delle coste della California con i suoi vivaci petali arancioni.

Le popolazioni native d’America utilizzavano i germogli di Escolzia, scottandoli su delle pietre roventi, per curare il mal di denti, ma anche per uso culinario. L’intera pianta infatti rappresentava per loro un vero e proprio alimento consumato dopo essere stato bollito come un legume e accompagnato alla carne. Le tribù indigene degli Indiani d’America inoltre utilizzavano i petali di questa pianta in infusi per favorire il sonno nei bambini.

Alla stregua di altre Papaveracee, che vengono usate come erbette nelle minestre o in certe pietanze campagnole, anche le foglie appena spuntate di Escolzia trovano ancora oggi, localmente, nelle regioni dell’America settentrionale si consumano ancora oggi lessate.

In California assume una tale importanza da esse diventato il fiore ufficiale dello Stato. Ogni 6 aprile si festeggia il “Californian Poppy Day”.

Corrispondenza astrologica-planetaria

Il portamento di questa pianta che si muove al minimo soffio di vento e l’azione riequilibrante sul sistema nervoso quando è eccessivamente stimolato la rendono ricca dell’elemento Aria e perciò associata a Mercurio come pianeta guida nella Dottrina delle Segnature, ma anche a Giove per l’effetto antispasmodico e calmante. Se facciamo riferimento alle mitologie antiche, i due pianeti ci rimandano rispettivamente a Ermes il messaggero degli dei con calzari e cappello alati e a Zeus, dio del tuono. Nell’induismo le qualità di questi dei li ritroviamo in Indra, il dio delle piogge, del temporale e della magia, la cui arma è il fulmine e la cui voce è il tuono. Il cielo la sua dimora.

Indra che risiede nell’atmosfera ed è il signore della folgore controlla ciò che noi oggi chiamiamo l’emissione elettromagnetica della terra, nota come frequenza di Schumann, una struttura energetica, in costante vibrazione, crea onde elettromagnetiche a bassissima frequenza, i cui picchi principali sono 7.8, 14, 20, 26 e 33 Hz. A livello poetico potremmo definirla come il “respiro” o “il battito cardiaco della Terra”. I 7.8 Hz delle onde di Schumann vibrano alla medesima frequenza di una parte specifica del nostro cervello, l’ippocampo. Questa area cerebrale parrebbe associata ad un certo tipo di memoria, alla motivazione ed al controllo delle emozioni e sembra giochi un ruolo importante nel controllo delle risposte dell’organismo allo stress. Tale frequenza appartiene inoltre allo spettro delle onde cerebrali Alpha, le onde che caratterizzano uno stato di rilassamento profondo e precedono le onde Theta tipiche dell’inizio del sonno.

I componenti attivi del papavero californiamo contribuiscono probabilmente a abbassare la frequenza delle onde cerebrali portandoci da uno stato di iperattività e concentrazione a uno di maggiore rilassamento e dunque riallineandoci al ritmo della Madre Terra.

Verba et herba

Ogni pianta (herba) agisce a livello fisico, ma anche su un piano sottile, vibrazionale. Da questo punto di vista, per esaltare il positivo flusso armonico generato dall’assunzione della parte vegetale, in forma di rimedio, si può valutare di ripetere a voce alta o silenziosamente una frase di potenziamento o un mantra (verba) che rendono il nostro sistema più ricettivo ad accogliere le benefiche proprietà della pianta. La somministrazione diventa così non solo un rito del benessere, ma anche uno spazio di auto osservazione e rilascio emotivo.

Verba per l’Escolzia: il mantra magico: Ek Ong Kar Sat Gur Prasad Sat Gur Prasad Ek Ong Kar. Un unico Grande Spirito ha creato questa creazione; tutto è una emanazione della sua infinita creatività. Tale consapevolezza viene da tutto ciò che porta dal buio alla luce.

Meditazione associata alla pianta

Meditazione “gli occhi di Indra” (Indra Nitti Meditation)

Postura: siediti a gambe incrociate o su una sedia, con la schiena diritta, il petto aperto e il collo allineato con lo sterno.

Mudra: afferra saldamente le ginocchia con le mani. Tieni il torace e la colonna vertebrale leggermente sollevati.

Occhi: gli occhi sono chiusi o aperti per 1/10

Mantra: medita attraverso il punto della fronte sui movimenti della lingua mentre canti il Mantra a ritmo costante: EK ONG KAAR, SAT GUR PARSAAD SAT GUR PARSAAD, EK ONG KAAR. Retrai in dentro e in alto il punto dell'ombelico su EK. Tieni la contrazione dell’ombelico su ONG. Rilascia il punto dell'ombelico su KAAR. Sollevare il blocco del diaframma con SAT e GUR. Rilascia il blocco sul suono di PARSAAD. Questo creerà un movimento ondulatorio di tensione e rilassamento nel busto. Rilascerà un grande calore nel corpo.

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