La tradizione indiana narra che Krishna bambino si unì al fratello maggiore Balarama e ai suoi amici mentre raccoglievano la frutta nel cortile. Krishna era però troppo piccolino e non riusciva a raggiungere i rami degli alberi. Allora raccolse del fango dal terreno e se ne riempì la bocca. Quando gli altri bambini videro cosa stava facendo corsero da sua madre Yashoda e le riferirono che Krishna aveva mangiato della terra. Yashoda chiamò dunque il piccolo Krishna e gli chiese se stesse mangiando fango. Spaventato dall'aprire la bocca, il piccolo annuì dicendo no.
La donna allora gli disse di aprire la bocca, ma per paura di essere rimproverato, Krishna mantenne la bocca chiusa. Yashoda lo guardò severamente e gli ordinò di aprire immediatamente la bocca. Quando finalmente Krishna aprì la bocca, la madre vi guardò dentro e vide l'intero universo al suo interno: la terra, le montagne, i mari, le galassie e le stelle, tutti i pianeti e le lune ... Yashoda era sbalordita, aveva dimenticato che il suo piccolo Krishna era un bambino speciale.
Foto tratta da theharekrishnamovement.org
Quanto simbolismo in questo racconto!
Fai con me un esercizio di consapevolezza: rileggi un'altra volta la storia che ho riportato qui sopra e osserva con attenzione i particolari descritti, prima di continuare questo articolo. Noterai che molto risuona con la tua Natura profonda, il Bambino o la Bambina che c'è in te ... la tua Essenza.
Se hai fatto, ora procediamo insieme.
Tra i punti salienti c'è una certa somiglianza, in questo rapporto tra Yashoda e il piccolo Krishna, che echeggia quel dialogo segreto tra l'Ego e l'Anima. L'Ego ha bisogno di conferme, di approvazioni, crede di vedere la Verità e elegge la sua Verità come l'unica verità possibile: Krishna ha mangiato fango. Fango? Santi numi! fango, che schifo!
E... poi c'è il conflitto: Krishna ha paura e quindi per timore di sbagliare non apre la bocca; dice no ma annuisce con il viso... Il giudizio e la paura del giudizio genera separazione: la mente mente, ma il corpo ( il viso in questo caso) dice la verità.
La madre tuona di nuovo: "Krishna, dimmi: hai ingoiato fango??!" La domanda si ripete come quando crediamo di aver fatto la scelta giusta e invece la vita ci rimanda a vivere la stessa situazione per arrivare alla stessa domanda, fino a che .... il piccolo Krishna - il nostro Bambino interiore non apre la bocca ... fino a che non lasciamo che parli il nostro Cuore. Dico Cuore, ma potrei chiamarlo Anima ... Spirito, ancora Essenza ... tanti nomi per indicare la stessa frequenza, così come del resto tante sono le incarnazioni di Vishnu.
E quando Krishna apre la bocca, la Mamma vede l'Universo intero. Quando contattiamo la nostra vera Essenza, la Mente vede la sua natura Infinita. E allora quello che era disgusto, giudizio, presunzione di sapere ... si trasforma in meraviglia, Abhuta Rasa per dirlo in sanscrito.
La visione dell'Universo nella bocca di Krishna evoca che la materia, il fango ... i mondi nella spiritualità antica si ritenevano essere stati creati a partire dalle frequenze, dalla voce, dal suono. Come a dire alla nostra Yashoda interiore: "Non dimenticarti, sei stato pura frequenza, pura vibrazione ... non dimenticare... la tua natura speciale, divina! Sei speciale, abbi cura di te!".
Mi piace davvero questa storia, perché rende a parole quella sensazione che suscita ciò che è nuovo, inaspettato, sorprendente.
La Natura è molto brava a stupirci. Anche i Bambin@ sono maestri in questo. La nostra leggenda ritrae infatti non un giovane Krishna, bensì un Krishna fanciullo.
Molto di questa storia e del suo simbolismo si ritrova in un'Asana, una posizione comune a tutti i tipi di Yoga: Balasana, la posizione del bambino. Sedut@ sui talloni, ci si piega in avanti e, portando il cuore verso la terra, si allunga la schiena in avanti. Per ultima la fronte si rilassa a terra, le braccia sono morbide lungo il corpo, i palmi delle mani verso l'alto. La bocca in questa posizione è vicina alla terra, al fango, al mondo materiale!
E' una postura calmante per il sistema nervoso, ti porta verso di te e verso dentro. Ti infonde sicurezza, ma anche un senso di umiltà e reverenza. rendo omaggio al mio Io Bambino.
Chi tocca la terra con la fronte e con spirito di devozione, attinge dalla terra una profonda consapevolezza.
Il Bambino è colui che conosce solo il presente, non vive nel passato o nel futuro. Per un Bambino esiste solo il qui e ora e tutto è una scoperta, tutto è meraviglia, appunto. I Bambini sono i veri Maestri ... diceva qualcuno...
E se volessimo richiamare questa emozione con profumo, quale sarebbe il profumo della meraviglia? Tra le piante di Sorsi di Luna, io eleggerei l'olio essenziale di menta che è collegato all'elemento Aria. Quando annusiamo la menta, ci sentiamo più leggeri... quel qualcosa di fresco ci apre il naso e la mente.... per un momento ci sembra di volare ....proprio come se fossimo noi a sbirciare dentro la bocca del piccolo Krishna.
La menta inoltre ha proprietà digestive... trasforma il disgusto ... ci fa accettare quello che probabilmente non accetteremo mai se non sapesse di menta ... è il sapore di menta che troviamo nel dentifricio che spesso ci convince a lavarci i denti ... è la menta con cui sono aromatizzati tanti sciroppi a rendere più appetibile qualcosa che proprio di buon sapore non sarebbe. Nella civiltà romana antica alcune varietà di Menta erano talmente apprezzate che erano accettate come forma di moneta, perché al pari del sale, la menta era una spezia che correggeva il sapore e migliorava gli effetti sgradevoli di una cattiva conservazione del cibo.
"E... basta lasciar cadere qualche foglia in una teiera per essere quasi trasportati nel palazzo di Sherazade.
La menta agisce così: come un filtro d’amore. Direi perfino che apre le porte di quell’immaginario orientale in cui, come cantava Baudelaire, tutto è lusso, calma e voluttà. (…) ". ~ Jean Claude Izzo
Sul tappetino di yoga, così come annusando l'olio essenziale di menta scopriamo la meraviglia di ogni respiro e del momento presente, impariamo a essere curiosi e a lasciarci meravigliare! La meraviglia ci porterà salute e felicità.