Suono, erbe e spiritualità
Molte tradizioni antiche affermano che la creazione ha avuto origine dal Suono.
In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. ~ Vangelo secondo Giovanni 1,1-18
Scrive Erika Maderna nel suo libro Per virtù d'erbe e d'incanti:
"Da sempre l’uomo esplora la dimensione del sacro intrecciando il rito al mito, il gesto alla parola. Le antiche tradizioni della medicina sacerdotale riconoscevano al suono una valenza magica e trasformativa: nelle liturgie di raccolta delle erbe, gli officianti entravano in contatto con il principio divino della pianta come in una funzione liturgica: ataviche consuetudini stabilivano l’abbigliamento dovuto, stagione e orario della raccolta, la giusta esposizione ai venti o a un certo punto cardinale. Ma il fulcro del rito era l’invocazione allo spirito della pianta, oppure al dio o al demone a cui questa era consacrata, attraverso formule che ne attivavano la vis terapeutica, lasciando emergere forze segrete in grado di agevolare la trasformazione in farmaco.
Il valore demiurgico della parola corrispondeva a una precisa funzione taumaturgica, che si manifestava nel nucleo metafisico del suono, laddove era possibile forgiare, modificare o trasformare la realtà. Scongiuri, litanie e invocazioni animano molti trattati di medicina antica, e ancora nelle fonti medievali non è insolito trovare una combinazione di incantesimi e preghiere cristiane mescolati in un sincretismo sinergico. Le parole erano esse stesse ingredienti medicinali, poiché operavano in una dimensione sottile, interponendosi fra l’invisibile e il visibile. Si riconosceva una funzione terapeutica anche all’acqua in cui venissero immersi e sciolti testi di preghiera, come se anche il tratto scritto potesse veicolare la carica demiurgica del suono".
Tutto è vibrazione
Masaru Emoto è noto per i suoi esperimenti sulla cosiddetta “memoria dell'acqua”, teoria secondo la quale esisterebbe una connessione tra le energie sottili e i vari stati dell'acqua osservata a una temperatura convenzionale di -4 °C. Emoto ha fotografato l'acqua esposta a parole scritte, a musica, preghiere, parole pronunciate, acqua di montagna, acqua inquinata, ecc. L'acqua sottoposta alle vibrazioni di parole e pensieri positivi forma dei cristalli bellissimi simili a quelli della neve, l'acqua sottoposta alle vibrazioni di parole e pensieri negativi reagisce creando strutture amorfe e prive di armonia. L'acqua è infatti in grado di registrare la vibrazione di una energia estremamente sottile, definita nella cultura giapponese Hado.
Ricordando che più del 70% del nostro corpo è costituito dall'elemento acqua, si può comprendere la portata di queste evidenze.
Mantra
In oriente nella pratica di Yoga (e in particolare nella tradizione dello Yoga Kundalini) il suono è una mezzo fondamentale per modificare lo stato di coscienza e di consapevolezza. Il suono contribuisce inoltre a regolarizzare il ritmo cardiaco e del respiro, equilibrando il metabolismo e lo stato emotivo. L'uso del suono nella pratica di Yoga prevede l'uso dei mantra.
Il significato etimologico della parola mantra è: man mente, tra protezione – onda; un mantra è una protezione per la mente. Un mantra è una formula, un insieme di parole o lettere che vengono vibrate, ripetute allo scopo di pulire la mente, tagliare il flusso di immagini e pensieri che continuamente la nostra mente ci propone. Se la nostra mente si svuota, siamo più predisposti a sentire e a guardarci dentro. Possiamo prendere un po’ di distacco dalla quotidianità e proiettarci in una nuova attitudine dalla quale lasciare modelli e comportamenti autodistruttivi.
I suoni che compongono i mantra sono in lingua gurmukhi o in sanscrito. Essi hanno un significato specifico, ma ciò che nella pratica si utilizza è la tecnica del mantra: quando vibriamo un mantra, la nostra lingua, toccando il palato, stimola gli 84 meridiani applicando una sorta di auto riflessologia e il suono attraverso tali meridiani trasmette segnali all’ipotalamo e di qui al sistema nervoso autonomo che controlla il funzionamento di organi, apparati e risposte involontarie. Sono suoni tramandati prima oralmente, poi scritti nell’arco dei secoli; non semplici parole ma vibrazioni, onde che i Saggi, gli Yogi videro avere effetti potenti su corpo, mente e spirito.
L’immagine, qui sopra, rappresenta l’Homunculus Corticale.
Si tratta di una rappresentazione in cui la grandezza di una regione del corpo è proporzionale al numero di recettori cutanei in essa presenti o al numero di placche motorie che permettono movimenti fini.
Si nota come bocca, lingua (organi preposti al suono, mantra) e mani, dita (organi preposti alla gestualità, mudra) sono esageratamente ingranditi a sottolineare la stretta connessione tra tali organi (e le funzioni da loro esplicate, come l’emissione di suoni e posizioni delle mani) e il sistema nervoso.
Attraverso il japa ovvero la ripetizione di un suono mantrico accompagnato da una posizione delle mani (mudra) possiamo influenzare lo stato del sistema nervoso e viceversa.
I mantra principali di una classe di Kundalini Yoga
Ogni sessione di Yoga Kundalini è scandita da tre mantra principali.
Adi Mantra
Adi significa origine: l’Adi Mantra è il mantra d’inizio.
Ong Namo Guru Dev Namo
mi inchino/ chiamo a me (Namo) all/l’Energia Creativa (Ong)
mi inchino/ chiamo a me (Namo) alla/ la Saggezza (Guru) Sottile ( Dev) che dimora in me
Questa vibrazione ci connette alla nostra Essenza L'Adi Mantra risveglia la nostra presenza e ci unisce alla nostra Anima, l'Energia più pura che dimora nel nostro corpo fisico. L'Adi Mantra inoltre è una formula capace di farci viaggiare tra i mondi: ci collega alla tradizione millenaria dei Maestri che hanno trasmesso questa conoscenza fino ai nostri giorni.
E' consuetudine cantare l’Adi Mantra per tre volte: la prima volta per fissare la vibrazione nelle varie del corpo, la seconda per proiettare internamente la vibrazione, e la terza per connetterci alla nostra Essenza.
Per potenziare l’effetto protettivo si può cantare anche il MANGALA CHARAN MANTRA, sempre per 3 volte.
Mangalan Charan Mantra
Aad Gureh Nameh
Jugaad Gureh Nameh
Sat Gureh Nameh
Siri Guru Devh Nameh
Mi inchino (Nameh) alla Saggezza (Gureh) che era all’inizio (Aad)
Mi inchino (Nameh) alla Saggezza (Gureh) che esiste attraverso ogni era (Jugaad)
Mi inchino (Nameh) alla Vera (Sat ) Saggezza (guru)
Mi inchino (Nameh) alla grande/scintillante (siri) divina (Deveh) Saggezza (Gureh)
Mangala Charan Mantra letteralmente significa mantra per camminare con piedi felici. Colui e colei che si sente protett@ , sicuro e in salute, cammina su questa terra con passi felici. Il Mangalan Charan Mantra è quindi un mantra di protezione.
Vibrando il Mangalan Charan Mantra ci si può immedesimare in un albero millenario, un Ginkgo o una Quercia, per esempio. Si visualizza il suono formare una capsula di luce intorno al corpo, simile alla chioma dell'albero.
Prendendo esempio dalle piante, quando comprendiamo che la vera protezione e la vera sicurezza si trovano solo all’interno di noi stess@, nelle nostre risorse inesauribili, allora smettiamo di delegare la nostra salute e il nostro benessere alla nostra famiglia, al nostro partner, alla società ... Iniziamo cioè a camminare con passi più sicuri in questa vita con autentico senso di responsabilità e meraviglia.
Canto Conclusivo
Così come dal suono si comincia, così nel suono si termina. Al termine di ogni pratica di Yoga Kundalini è consuetudine concludere con questa affermazione di potere:
Che il Sole ti illumini sempre, l’Amore ti circondi e la pura Luce dentro di te guidi il tuo cammino!
(Versione Inglese) May the long time Sun shine upon you, all Love surround you and the pure Light within you, guide your way on!
(Versione in Spagnolo) Que el eterno Sol te illumine, el Amor te rodee y la Luz pura interior guìe tu camino
Poi, 3 volte il Bij mantra o mantra Seme:
Sat Nam!
La Verità è la mia Identità!
con un tempo di sette battute per il Sat e una battuta per il Nam.
Erbe cantate.
Nel nostro spazio Muladhara è consuetudine sorseggiare una tisana al termine delle nostre attività didattiche. E' un momento per condividere insieme le proprie esperienze, ma è anche un gesto che vuole riprodurre un'antica usanza.
In passato il bisognoso di cure era spesso raffigurato mentre sorseggia un infuso benefico da una ciotola di metallo sulle cui pareti interne era stata incisa una preghiera. L'infuso veniva fatto roteare in essa affinché l'acqua potesse assorbire il significato medicamentoso anche di quelle parole e bevuto quindi solo dopo questo rituale.
Tutte le trasformazioni della materia prima vegetale in rimedio Sorsi di Luna sono condotte usando il suono dei mantra in sottofondo come accompagnamento.
Oggi come allora Sorsi di Luna si affida quindi alla "magia delle Erbe cantate".
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Bibliografia:
- Per virtù d'erbe e d'incanti di Erica Maderna
- pdf Le tisane della salute, Aboca
- Sadhana di Sadhana Singh Edizioni Accademia;
- La forza della parola detta di Yogi Bhajan edizioni e/o;
- Manuale Kunadlini Yoga TT livello 1;
- Manuale di anatomia;
- Appunti personali